giovedì 12 febbraio 2015

Il guardiano del faro

Quali sono i vostri riti nell'acquistare un libro?

Lo acquistate in libreria, al supermercato, nella sezione a loro dedicati o online? O magari vi affascina prendere in prestito i libri dalla biblioteca della vostra città!

E come gestite la vostra scelta? Siete tipi da romanzo, romanzo d'amore, giallo, fantasy?
O vi fate coinvolgere dalla moda del momento, incuriositi dalle recensioni?

Io quando penso ad un libro, penso ad un momento tutto mio, e pertanto ho dei riti "tutti miei" per acquistarlo. A volte mi "affeziono" ad un autore e mi ritrovo a divorare i suoi libri uno dietro l'altro.
Ed è questo il caso.
A me i libri mi trasmetto qualcosa sin dal titolo, poi la copertina, il nome dello scrittore, ahimè viene per ultimo, a volte non lo ricordo neanche. Eppure ci sono grandi libri e grandi scrittori, ma sono fatta così!

(foto presa dal web)

Io faccio parte della categoria di lettori, che sentono il richiamo, ho acquistato "Il guardiano del faro" di Camilla Lackberg, al supermercato. Ero alla ricerca di un regalo, perché ammettiamolo un libro è sempre un regalo per noi, una coccola, una carezza ed un abbraccio e noi abbiamo il cuore di panna, e cediamo alle tentazioni, con grande facilità!

Ho letto brevemente la trama, ma molto brevemente, non sono neanche arrivata alla fine, l'ho riposto nel carrello. 

Quando ho iniziato a leggere, mi sono trovata disorientata, i personaggi, se pur presentati un minimo, erano trattati come persone già conosciute, almeno dall'autrice. Spiazzante. 

Ho continuato a leggere, eppure nella scrittura di Camilla Lackberg c'era qualcosa di magnetico, scorrevole, studiato nei minimi particolari.

Poi ho scoperto che "Il guardiano del faro" è il 7° e attualmente ultimo, dei libri dell'autrice svedese, che rimanda ad una vera e propria serie di libri. Mi sono detta "ecco svelato il mistero" i personaggi con le vite spezzate a metà che prendono vita nel libro, in realtà hanno vite più complete e ben sviluppate.

L'impostazione di un romanzo giallo molto simile ad una serie televisiva, mi è piaciuta ed è la prima volta che mi capita.

IL GUARDIANO DEL FARO

Una storia controversa, dove droga e malavita, violenza sulle donne e brave persone si incontrano o si scontrano, purtroppo, in una realtà che a me affascina moltissimo, Fjallbacka Svezia. Il faro, a largo di questa ridente località della Svezia, ne è il protagonista, avviluppato da storie affascinanti, come quelle dei fantasmi. Il fulcro di tutta la storia è proprio lì, e lo si capisce solo alle ultime pagine del romanzo, il che rende tutto ancora più misterioso e il pathos che si vive fra le pagine del romanzo è tangibile, vero, quasi concreto.
La storia ambientata in un era contemporanea non ben specificata, si intervalla con dei feedback di circa due secoli più indietro, 1871 e anni successivi, che raccontano dell'isola e del faro, della cattiveria e della menzogna, dell'ipocrisia e della vergogna dell'essere "diverso", dell'isolamento che solo la vita di un guardiano del faro può vivere.
I protagonisti, l'ispettore Patrick e la sua moglie Erica impicciona per natura, riusciranno a lavorare in un'armonia perfetta, quasi in un walzer ben studiato, senza mai pestarsi i piedi e sempre con la giusta carica Patrick e con la quantità eccessiva di curiosità Erica. I bambini, il dolore della sorella Anna e la sua "rinascita" ci fanno entrare in punta di piedi nei sentimenti degli altri, insegnando rispetto e amore per il dolore degli altri.

Insomma, non solo il "Guardiano del faro" merita di essere letto, ma meritano anche i capitoli precedenti (di cui vi parlerò in seguito). 
Perché la buona scrittura, quella lineare e povera di troppo artificio è sempre la migliore. 
Da laureata in traduzione ... direi anche che un bravo traduttore riesce a creare un "prodotto" sempre molto simile a quello che l'autore stesso del libro vuole trasmettere. 

Buona lettura

Francesca

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